In un report del Direttore dell’Agenzia delle Entrate è stato rilevato che a seguito dell’introduzione dello strumento del Superbonus, tra il 2020 e il 2021 le prime cessioni e sconti in fattura comunicati ammontino a 4,8 miliardi per un valore complessivo di 38,4 miliardi di euro di cui 4,4 miliardi risultano, però, inesistenti e quindi mai incassati dall’erario.
Problema denunciato anche dal Premier Draghi durante l’ultima conferenza stampa all’interno della quale è stata ribadita la volontà di porre rimedio alle criticità delle cessioni multiple che, inevitabilmente, hanno innescato un meccanismo di truffa piuttosto diffuso.
A tal proposito, il governo ha emanato un provvedimento noto come Decreto Antifrode allo scopo di rafforzare le misure di contrasto alle numerose frodi fiscali perpetuate nel corso del biennio 2020-2021.
Nello specifico all’ art.1 di suddetto decreto, è stabilito che il contribuente per optare allo sconto in fattura o alla cessione del credito debba richiedere il visto di conformità dei dati relativi alla documentazione che attesti l’esistenza dei presupposti che diano diritto alla detrazione di tutti i bonus fiscali edilizi diversi da Superbonus e per i casi in cui il Superbonus sia utilizzato dal beneficiario direttamente nella propria dichiarazione dei redditi. Oltre a ciò, sempre il contribuente dovrà richiedere che un tecnico abilitato attesti la congruità delle spese sostenute secondo le disposizioni dell’art.119 comma 13bis del D.L. 34/2020.
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